Il materiale più inospitale per il coronavirus? Il rame
Secondo alcuni studi il rame è in grado di neutralizzare la capacità infettiva del coronavirus meglio di altri materiali.E nei prossimi mesi potrebbe tornare ad essere utilizzato nell’edilizia sanitaria e civile
In un nuovo articolo pubblicato su MedicalFacts da Roberto Burioni, Professore Ordinario di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e noto in questa pandemia per la sua attività divulgativa in televisione, si cerca di capire quale sia la resistenza del coronavirus sulle superfici degli oggetti e allo stesso tempo quali siano quindi i materiali migliori per depotenziare il più rapidamente possibile la sua capacità infettiva.
Lo studio Dagli studi in laboratorio, è emerso che sono quattro i materiali più adatti ad abbattere la capacità del covid-19 di infettare gli esseri umani:
rame, cartone, acciaio inossidabile e plastica.
In particolare, si legge nell’articolo, “i materiali più “inospitali” per il virus sono risultati essere il rame e il cartone, con un dimezzamento della capacità infettiva in meno di due ore per il primo materiale e entro 5 ore abbondanti nel caso del secondo.
Un abbattimento completo dell’infettività è stato osservato rispettivamente dopo le 4 ore per il rame e le 24 ore per il cartone”.
EFFICACE CONTRO IL CORONAVIRUS: IL RAME
Un altro studio del 2015 avrebbe dimostrato che il rame può fare altrettanto anche contro il coronavirus 229E, un precursore del Covid-19 che sta mettendo in crisi quasi l’intero pianeta.
Lo stesso professor Keevil spiega questo fenomeno come una specie di “esecuzione” subita dal virus che tocca la piastra di rame: le cellule vengono penetrate dagli ioni e i patogeni vengono distrutti senza avere alcuna possibilità di riproduzione.