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Il giusto taglio della legna per una migliore resa nel riscaldamento domestico

Codice: EDITORIALE NOV 2016


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Il giusto taglio della legna per una migliore resa nel riscaldamento domestico

La legna è un combustibile economico e non dannoso per l’ambiente che spesso è facilmente reperibile in campagna o in altri spazi verdi La possibilità di segare e spaccare quantità di legna anche notevoli permette di utilizzare in modo adeguato le centrali domestiche di riscaldamento a legna per la produzione di calore e acqua calda.

Per chi si procura la legna a partire dal taglio delle piante in piedi, nella fase di prima lavorazione della legna in bosco la misura indicativa di un metro presenta numerosi vantaggi. Se la legna è accatastata in modo regolare, è facile stimarne la quantità semplicemente ricavando il volume della catasta (misurazione a «metro stero»), che sarà dato dalla sua larghezza (1 m) per la sua lunghezza (stimabile anche a passi) per la sua altezza (a «petto d’uomo» è pari a 1,3 m).

Accatastando la legna in un luogo riparato, soleggiato e ben aerato, si favorisce la perdita dell’umidità residua. Il potere calorifico del legno dipende dalla sua umidità relativa: tanto più è secco, tanto meglio brucia, aumentando la resa della combustione, riducendo le emissioni inquinanti, aumentando la durata degli apparecchi di combustione.

Per ottenere una buona legna «secca» (umidità del 18-20%) bisogna lasciarla essiccare all’aperto, in un luogo adatto, per almeno due anni. Un pezzo di un metro di lunghezza inoltre può essere maneggiato da una sola persona che lo può così facilmente ridurre alla misura finale desiderata.

A seconda del tipo di apparecchio termico utilizzato, i pezzi da 1 metro saranno tagliati: in due parti di 50-55 cm per caldaia a legna; in tre parti di 33-36 cm per caminetto; in quattro parti di 25-27 cm per stufe e cucine a legna.

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Al lavoro di taglio e depezzatura della legna si prestano benissimo le motoseghe di piccole dimensioni, del peso variabile tra i 4 e i 5 kg. Si trovano in commercio motoseghe con motore a scoppio con un livello di rumorosità di 92 decibel (unità di misura della sensazione sonora) misurati all’orecchio dell’operatore; ciò significa che si prestano benissimo all’utilizzo in prossimità di abitazioni e zone soggette a limiti di rumorosità.

fonte: www.vitaincampagna.it




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