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I NODI NEL TREE CLIMBING

Codice: EDITORIALE NODI


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I NODI NEL TREE CLIMBING:

L’apprendimento delle regole del tree climbing passa anche dalla fase di apprendimento dei nodi, i tree worker di tutto il mondo conoscono una grande quantità di nodi e li applicano per svariati scopi. Poco più di una decina di nodi sono sufficienti per capire tutti gli utilizzi necessari per il tree climbing.

In questo editoriale analizzeremo i vari nodi utili alla professione del tree climbing.

Esistono molte discipline che utilizzano corde con caratteristiche di costruzione completamente differenti fra loro a seconda della necessita di utilizzo, generalmente le corde si dividono in statiche e dinamiche. In realtà questa definizione non è del tutto corretta, le corde utilizzate in pratiche come l’alpinismo, il tree climbing, la speleologia ecc.. sono corde soggette a allungamento e deformazione e quindi sono dette dinamiche ( allungamento fino al 40%), le corde statiche invece, utilizzate in condizioni ideali, sono soggette ad un allungamento minimo (2-6%) ma pur sempre un allungamento quindi vengono anche definite semistatiche.

Le corde un tempo venivano realizzate con tessuti animali o fibre vegetali  oggi invece si hanno fibre poliamidiche, nylon, dyneema ecc.. esistono materiali e tipologie di costruzione diversi tra loro.

Esistono corde speciali realizzate per sopportare specifiche condizioni di lavoro come ad esempio resistenti alle alte temperature o ad agenti chimici.

Ciò che però è comune ad ogni DPI è la possibilità di danneggiarsi, danni dovuti alla temperatura, all’attrito, ad agenti chimici, ma ciò che spesso viene sottovalutato sono i danni dovuti alla scarsa pulizia. La polvere infatti si infiltra nella corda causando un effetto abrasivo.

Da tutto ciò ne consegue che il danneggiamento di una corda anche se lieve ne compromette la funzionalità.

Il buon climber deve imparare a valutare le condizioni delle corde.

Le corde permettono di realizzare una serie infinita di nodi che possono sia aumentare che ridurre le prestazioni delle corde stesse.  Esistono nodi giusti e nodi sbagliati, i nodi che non vengono alla perfezione possono compromettere la funzionalità del sistema di sicurezza diventando trappole per l’operatore. Ci sono molti modi per realizzare lo stesso nodo ma il risultato deve essere necessariamente lo stesso.

Quando si fa un nodo si utilizza un capo della corda che lavora sull’altro; quello attivo è detto corrente e quello inattivo è detto dormiente.

I nodi si differenziano per tipologia ( frizione, giunzione, backup o arresto)

I nodi devono essere:

1.       Annodati (composti)

2.       Sistemati

3.       Serrati

I nodi perla sicurezza personale devono essere controllati meticolosamente prima di salire in pianta.

Ecco di seguito alcuni nodi principale utilizzati nel tree climbing:

bellunese: nodo autobloccante più stabile e più usati nel mondo, utilizzato come nodo di risalita o discensore.

Prusik: nodo più conosciuto e adottato come autobloccante bidirezionale, utilizzato in alpinismo come backup sul sistema di discesa con il discensore in corda doppia.

Prusik asimmetrico: meno conosciuto rispetto alla variante classica, la sua caratteristica principale è quella di scorrere in un verso e bloccarsi nell’altro.

Mezzo doppio inglese: nodo utilizzato per giuntare due corde dello stesso diametro o per creare un asola.

Doppio inglese: utile per la giunzione di due capi garantendo un alto carico di rottura rispetto ad altre configurazioni.

Farfalla: nodo indispensabile per creare un asola fissa a meta corda che dovrà subire un carico e potersi poi sciogliere facilmente.

Falsa asola: altrimenti detto nodo semplice ganciato, utilizzato come backup unidirezionale che può essere sciolto facilmente.

Barcaiolo: uno tra i più comuni nodi bloccanti, la sua variante mezzo barcaiolo è spesso utilizzato in alpinismo per assicurare i compagni su una cordata

Nodo ad 8: utilizzato per creare asole di ancoraggio su corde.

Quick hitch: molto usato soprattutto nel tree climbing, deve il suo nome alla velocità con cui si scioglie, utilizzato per passare le corde in pianta.

Galleggiante: un nodo di giunzione utilizzato per corde dello stesso diametro con una corda di almeno 30 cm per carichi modesti come il peso statico di un uomo.

Bolina: nodo presi in prestito dalla marineria, ha la funzione di comporre un asola che si scioglie facilmente anche dopo essere stata messa in forte carico.

 

Dis tel, knut, valdotain: nodi unidirezionali che bloccano in un verso e scorrono nell’aòltro con un funzionamento a fisarmonica




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